L’insufficienza venosa cronica è una condizione che colpisce il sistema venoso degli arti inferiori con ipertensione venosa che causa vari sintomi tra cui dolore, gonfiore, edema, alterazioni cutanee (dermatite da pigmenti) e ulcerazioni. Il dolore, il disturbo principale associato alla malattia venosa cronica (CVD), si pensa sia correlato a una reazione infiammatoria locale derivante da stasi venosa e ipossia, rilascio localizzato di mediatori pro-infiammatori che svolgono un ruolo chiave nell’attivazione dei nocicettori venosi e perivenosi. Tuttavia, le vene cutanee dilatate, come le teleangectasie e le vene reticolari e le vene varicose sono anche comuni segni visibili ed esteticamente fastidiosi di CVD.
I flebotonici sono spesso usati come agenti farmacologici per gestire la CVD. Tra le principali classi di flebotonico somministrati per via orale, sono di particolare interesse i gamma-benzopironi, noti anche come flavonoidi. I flavonoidi, inclusa la diosmina, formano un ampio gruppo di composti polifenolici che si trovano nelle piante, condividendo la stessa struttura chimica di base, vale a dire una molecola a tre anelli con più gruppi idrossilici (OH) attaccati. Queste sostanze, o i loro metaboliti, mostrano un ampio spettro di attività nei mammiferi, inclusi effetti antiossidanti, eliminando specie reattive dell’ossigeno e attività antinfiammatoria. Sono state segnalate anche attività antiallergiche, antibatteriche, estrogeniche, antitumorali, epatoprotettive, antitrombotiche e antivirali.
I meccanismi biologici alla base degli effetti sintomatici benefici della diosmina nei pazienti con malattie cardiovascolari includono costantemente l’inibizione delle reazioni infiammatorie attraverso una potente riduzione della sintesi delle prostaglandine E2 e del trombossano A2 e l’inibizione dell’attivazione/migrazione e dell’adesione dei leucociti. Gli studi hanno dimostrato che la diosmina migliora la permeabilità capillare, proteggendo così il microcircolo, aumenta il tono venoso e facilita il drenaggio linfatico.
Quando somministrata per via orale, la diosmina mostra una biodisponibilità sistemica limitata a causa della sua scarsa solubilità in acqua. In questo contesto, la via di somministrazione cutanea può essere un’opzione vantaggiosa, soprattutto perché l’applicazione locale di antiossidanti sulla pelle ha l’ulteriore vantaggio di indirizzarli direttamente al sito dermico che necessita di protezione. Una crema cosmetica a base di diosmina è stata quindi formulata per proteggere dai danni del microcircolo cutaneo, specialmente nel contesto della CVD. Se applicata localmente sulle gambe due volte al giorno, questa crema riduce anche il disagio alle gambe e aiuta ad alleviare la sensazione di gambe pesanti e stanchezza.
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